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Zona Rossa project

23 febbraio 2020, 10 comuni, 50.000 persone confinate, è la prima zona rossa d’Italia. Non si entra, non si esce. Fuori, i carabinieri sorvegliano gli accessi alle città.

É l’inizio. Da lì a poco, l’intera Europa e buona parte del mondo sarebbe diventata Zona Rossa. All’inizio la zona rossa aveva per me il significato di off limits, accesso a proprio rischio, o a propria scelta. Quartiere a luci rosse, zona militare, limite invalicabile.

Poi la zona rossa è diventata un territorio nuovo, senza persone, un paesaggio vuoto da guardare con occhi nuovi, quando c’era il blocco delle auto e gli skaters si impadronivano della città.

Con il passare dei giorni, travolti dalla cronaca, la zona rossa è diventata altro. L’odissea INPS – il sito è irraggiungibile -, l’arrivo dei medici cubani, dei russi, dei cinesi, il nuovo colore della geopolitica.

Trenta giorni e sembra che ci dovremo abituare alle zone rosse, l’elastico rosso. Forse cambieremo modo di vedere questo colore, rossa sarà la zona protetta, quella dove sei al sicuro, sicuro di essere curato, monitorato, controllato, misurato. Forse rosso sarà il colore della delega definitiva del nostro pensiero. Sempre se sarà il futuro che vogliamo.

With a little Help from my friend